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Marinella è una donna forte e combattiva, malata, ormai da anni, di tumore. La sera del 18 novembre 2018, quando è in casa da sola, scivola e non riesce a rialzarsi, restando coricata a terra per ore. La figlia, non riuscendo a contattarla telefonicamente, si preoccupa e contatta un paio di amici che fanno intervenire pompieri e ambulanza. La donna, trasportata in stato confusionale all'ospedale, viene ricoverata prima in oncologia e poi, quando non reagisce più alle terapie, trasferita alle cure palliative, dove il 30 dicembre viene a mancare. I sentimenti della figlia Silvia sono parecchio contrastanti: ha a che fare con veri e propri angeli, infermiere, oss e volontari che si occupano della madre e a cui lei sarà grata per sempre, ma anche con personale freddo che, a mala pena, le rivolge la parola e che, anzi, sceglie prima il cambio di reparto e poi l'esclusiva terapia, tramite la morfina. La rabbia è tanta e il rifiuto della dipartita della madre la fa da padrone. Da qui inizia un lungo e lento cammino introspettivo, basato sul presente, ma anche sui cari ricordi della madre. Questo percorso aiuterà Silvia ad accettare, un poco alla volta, la scomparsa dell'amata Marinella.